Libri letti nell’anno duemilanove

Dicembre

Nicolò Ammaniti, Che la festa cominci
Letto in fretta, rubandolo a Elisa. Scoppiettante. Belli i satanisti.

Novembre

A. A. Milne, Winnie Puh e La strada di Puh
Sono bellissimi. Le storie e i disegni — sono veramente come quelle che raccontavo a mio fratello da piccoli. Dimentichiamo volentieri il prodotto Disney, pallida rivisitazione dell’originale.
Fred Vargas, Un lieu incertain
Dannatamente delirante anche rispetto a Nei boschi eterni tra colpi di scena e intrichi di menzogne. L’assassino ha un dettaglio di troppo in comune con quello del precedente…
Fred Vargas, Io sono il tenebroso
Pur con tutta la mia buona volontà, all’ultimo credevo che fosse veramente C. l’assassino.

Ottobre

Fred Vargas, Parti in fretta e non tornare
Li sto leggendo tutti in disordine, accidenti alle traduzioni italiane. Ma è difficile staccarsi dal libro. Anche se queste storie che affondano le loro radici nel passato si assomigliano un po’ tutte ormai, e la tecnica narrativa mi è piuttosto chiara.
Fred Vargas, Chi è morto alzi la mano (Debut les morts)
Il primo libro degli “evangelisti”. Meglio di Un po’ più in là sulla destra secondo me. Ovviamente ho iniziato la mattina e ho dovuto finirlo prima di sera.

Settembre

Marco Aime, Il primo libro di antropologia
Sì, è un manuale. E ho imparato decine di cose interessanti da e su una disciplina che vorrei cercare di sentire affine all’archeologia che faccio.

Agosto

Noam Chomsky, Anarchismo. Contro i modelli culturali imposti (titolo orig. Chomsky on anarchism)
Lo avevo comprato a maggio insieme a Bourdieu. Estremamente stimolante, anche se non riesce sempre a essere convincente, in particolare per il fatto che mette sempre al centro della sua società anarchica il lavoro e la produzione, mentre sono piuttosto convinto che la loro centralità sia un frutto della mentalità capitalista (ho una certa tendenza al primitivismo). Notevoli i collegamenti con Orwell e gli accenni al sostegno statunitense allo scià di Persia (v. la lettura precedente).
Ryszard Kapuściński, Shah-in-Shah
QED. E molte cose dell’Iran di oggi mi sembrano meno lontane e ignote. E cita Elias Canetti. C’è sempre un filo invisibile che lega tutto quello che leggo.
Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne
Ha dovuto aspettare qualche mese visto che me lo aveva regalato Giulia per la laurea…

Luglio

George Psychoundakis, The Cretan Runner (tradotto e commentato da Patrick Leigh Fermor)
Dopo aver letto The Fortress Crete mi era venuta voglia di approfondire l’argomento, e questo libro è fantastico. Per di più ci ha fatto da guida estemporanea durante il viaggio a Creta.

Giugno

Ryszard Kapuściński, Ebano
Ancora lui (e non mi sembra di aver letto In viaggio con Erodoto quasi un anno fa). Penso che leggerò anche altri suoi libri.
Elias Canetti, Potere e sopravvivenza (raccolta di saggi)
Me lo ha passato Elisa dopo che ho provato a spiegarle Bourdieu. Alcuni saggi sono di una lucidità tagliente, come Potere e sopravvivenza e quello su Hitler.

Maggio

Pierre Bourdieu, Ragioni pratiche
L’ho visto in libreria, ne parla Hodder. Ma se va bene un archeologo conosce Durkheim, e continuiamo a rifarci a modelli vecchi di 50 anni e più per tutto quello che non è strettamente archeologia. Leggere Bourdieu in questo momento non è stato un caso, né sarà senza conseguenze per come affronterò la storia socio-economica in futuro.
Ian Hodder, Leggere il passato
A tratti delirante, a tratti interessante, è comunque qualcosa che ogni archeologo dovrebbe leggere ed essere costretto a rielaborare. Di Elisa.
Peter Brown, Il mondo tardoantico
Sì, mi sono laureato in archeologia tardoantica senza averlo letto, ma non mi sembra poi così grave. Di Elisa.
Colin Renfrew, Archeologia e linguaggio
Lo citava a più riprese Diamond. Preso in prestito all’ISCUM.
Fred Vargas, Un po’ più in là sulla destra
Ormai li devo leggere tutti. Di Elisa.
Roy Lewis, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene
Dopo anni che Giulia me ne parlava, finalmente l’ho letto. Semplicemente fantastico.

Gennaio

  • Iosif Brodskij, Fuga da Bisanzio (trad. di Less than one. Selected essays)

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