Domenica 22 luglio, ore 20:30. Il volo AP4253 da Heraklion a Roma Fiumicino atterra, con 45 minuti di ritardo.
Ore 20:40. I passeggeri, nel cui sfigato novero è incluso il sottoscritto, sono ancora a bordo. Manca la scala per scendere. Il comandante si scusa.
Ore 20:45. Finalmente arriva una scala. Scendiamo dall’aereo e saliamo sul mezzo che ci porta al terminal.
Ore 20:55. Dopo aver girato tutte le piste, arriviamo al terminal A.
Ore 21:00. Ci accorgiamo che il terminal A è quello dei voli nazionali, mentre i nostri bagagli sono andati correttamente al terminal B/C. Chiediamo chiarimenti al personale AirOne, che ci fa scortare dalla Guarda di Finanza fino al terminal giusto.
Ore 21:20. Attraversato tutto l’aeroporto dall’esterno, rientriamo dall’uscita del terminal C, dopo che non ci avevano fatto entrare al B. Raggiungiamo dall’interno i nastri del terminal B, dove erano i nostri bagagli.
Ore 21:30. Recuperati vittoriosamente i nostri bagagli, usciamo trionfanti verso le auto.
Ore 01:30. Tocco il letto e mi addormento. Ho passato un mese nell’interno di Creta, lontano dalla civiltà e dalla tecnologia. Si stava così bene…
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