Dall’anno scorso uso Gnucash per tenere i miei conti personali. È un programma libero disponibile per tutte le principali piattaforme (incluso Windows).
Essendo uno dei numerosi possessori di carta Postepay, è interessante la possibilità di importare l’estratto conto della carta, che può essere recuperato dal sito, dentro Gnucash. L’unico problema è che il programma non accetta molti formati di importazione. Il formato più semplice che abbiamo a disposizione è il QIF, che prevede un semplice file ASCII.
Se faccio un banale copia e incolla della tabella dell’estratto conto dal sito delle Poste, ottengo un file composto da linee come queste:
27/05/2008 26/05/2008 1,00 COMMISSIONI PRELIEVO SU POS POSTE 26/05/2008 10:01 07/06/2008 07/06/2008 399,00 RICARICA CARTA DA UFFICIO POSTALE 07/06/2008 11.20
dove gli spazi tra i campi sono composti da tabulazioni. Non dovrebbe essere molto difficile convertire questi dati in formato QIF. Memore di una precedente esperienza con dati CSV scaricati da Paypal, mi sono messo a lavorare con GNU awk
ed ecco il (banale) risultato:
# Postepay # DATE = $1 # DESCRIPTION = $5 # TRANSACTION_AMOUNT = $4 - $3 (ACTIVE - PASSIVE) ( echo '!Type:Bank'; cat $1 | awk -F "t" '{ print "D"$1; print "P"$5; print "T"$4 - $3; print "^" }' )
Questo è uno script shell che dovrebbe girare su qualsiasi Unix. I punti importanti sono:
- passiamo a
awk
il parametro-F "t"
per indicare che i campi sono separati da tabulazioni - la riga D contiene la data
- la riga P contiene la descrizione della transazione
- la riga T contiene l’ammonto della transazione (positivo o negativo, otteniamo il numero sottraendo i movimenti avere a quelli dare)
Ecco il risultato, sempre sulle stesse due righe viste sopra:
!Type:Bank D26/05/2008 PPRELIEVO SU POS POSTE 26/05/2008 10:01 T-200 ^ D22/07/2008 PRICARICA CARTA DA UFFICIO POSTALE 22/07/2008 10.50 T299 ^
Questo è il nostro file QIF, che possiamo salvare come postepay.qif e importare dentro Gnucash. L’interfaccia di importazione di Gnucash è estremamente avanzata, e ci permette di selezionare su quale conto andremo a operare con l’importazione, a quali categorie di uscite o entrate corrispondano le singole voci del file, rileva automaticamente i duplicati (se ad esempio importiamo due volte la stessa operazione in momenti diversi) e ci permette in definitiva di avere tutti i movimenti perfettamente documentati all’interno del programma di gestione della contabilità.
Ovviamente questo micro-script può essere adattato per convertire altri formati testuali in QIF. Per quel che può servire, è di pubblico dominio e potete farne ciò che volete.
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