Libri letti nell’anno duemiladieci

Settembre-Dicembre

Wu Ming
Manituana. Iniziato a leggere diversi mesi prima a dire il vero. La parte londinese è un po’ noiosa (e i capitoli à la Arancia Meccanica abbastanza insostenibili). Diciamo che il confronto con Q non rende giustizia a un libro comunque gonfio di vita e morte. E come sempre in Wu Ming, si parla di noi. Di Elisa.
H. P. Lovecraft
Racconti dell’orrore 1927-1930, o meglio capolavori assoluti come Lo strano caso di Charles Dexter Ward, The Dunwich Horror, Il colore venuto dallo spazio. Prestato da Fede come il precedente.

Agosto

Fred Vargas e Baudoin I quattro fiumi
Un fumetto su una nuova storia di Adamsberg ‒ veramente bello. Un regalo di Dora.

Luglio

Wu Ming
Altai. La storia non è ai livelli di Q, alcuni passi sono scritti meno bene (a occhio l’impressione che ci siano troppi aggettivi), ma è comunque notevole. Una specie di Odissea, per dire.
Luther Blissett
Q. Era ora che lo leggessi. Regalato dai genitori di Elisa.

Aprile-Giugno

H. P. Lovecraft
Racconti dell’orrore 1923-1926. È la prima volta che leggo Lovecraft e sono sbalordito dalla grandezza di molti racconti, dal linguaggio omerico e incalzante. Aggiungo che l’autentica manìa di Lovecraft per l’antico è quanto di più gradevole ci sia per un archeologo. Delizioso Sotto le piramidi, scritto con Houdinì. Prestato da Fede.

Marzo

Peter Brown, Povertà e leadership nel mondo tardoantico
Come sempre interessante, anche in ottica strettamente archeologica (ovvero ignorando la direzione archeologia → storia della ricerca).

Febbraio

Remo Bodei, La vita delle cose
Titolo accattivante, recensione positiva sul Tuttolibri, sembrava il libro ideale per agganciare riflessioni antropologiche alla mia ricerca di archeologo. E invece è una cagata pazzesca, a malapena si potrebbe intitolare “la storia del pensiero intellettuale e artistico-letterario occidentale sugli oggetti”. Ma a malapena, perché è di una banalità sconcertante, si rivolge ad un pubblico di élite che quasi sicuramente non esiste, non dice niente di nuovo e ripete male le cose vecchie. Non conosce l’archeologia. Da una persona che vuole insegnare una storia della vita delle cose è lecito aspettarsi che la conosca. Meno male che non l’ho comprato.

Gennaio

Norberto Bobbio, Autobiografia
Passeggiavo per Torino e vedendo i cartelli di una mostra per il centenario della sua nascita mi è venuta voglia di leggere qualcosa. Il giorno dopo ho trovato questo libro in offerta. Ci ho trovato molte cose belle, e ho scoperto che anche lui teneva una lista di libri, e che ha insegnato all’Università di Siena prima della guerra, e conosceva Franco Fortini.

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