Dicembre
- Nicolò Ammaniti, Che la festa cominci
- Letto in fretta, rubandolo a Elisa. Scoppiettante. Belli i satanisti.
Novembre
- A. A. Milne, Winnie Puh e La strada di Puh
- Sono bellissimi. Le storie e i disegni — sono veramente come quelle che raccontavo a mio fratello da piccoli. Dimentichiamo volentieri il prodotto Disney, pallida rivisitazione dell’originale.
- Fred Vargas, Un lieu incertain
- Dannatamente delirante anche rispetto a Nei boschi eterni tra colpi di scena e intrichi di menzogne. L’assassino ha un dettaglio di troppo in comune con quello del precedente…
- Fred Vargas, Io sono il tenebroso
- Pur con tutta la mia buona volontà, all’ultimo credevo che fosse veramente C. l’assassino.
Ottobre
- Fred Vargas, Parti in fretta e non tornare
- Li sto leggendo tutti in disordine, accidenti alle traduzioni italiane. Ma è difficile staccarsi dal libro. Anche se queste storie che affondano le loro radici nel passato si assomigliano un po’ tutte ormai, e la tecnica narrativa mi è piuttosto chiara.
- Fred Vargas, Chi è morto alzi la mano (Debut les morts)
- Il primo libro degli “evangelisti”. Meglio di Un po’ più in là sulla destra secondo me. Ovviamente ho iniziato la mattina e ho dovuto finirlo prima di sera.
Settembre
- Marco Aime, Il primo libro di antropologia
- Sì, è un manuale. E ho imparato decine di cose interessanti da e su una disciplina che vorrei cercare di sentire affine all’archeologia che faccio.
Agosto
- Noam Chomsky, Anarchismo. Contro i modelli culturali imposti (titolo orig. Chomsky on anarchism)
- Lo avevo comprato a maggio insieme a Bourdieu. Estremamente stimolante, anche se non riesce sempre a essere convincente, in particolare per il fatto che mette sempre al centro della sua società anarchica il lavoro e la produzione, mentre sono piuttosto convinto che la loro centralità sia un frutto della mentalità capitalista (ho una certa tendenza al primitivismo). Notevoli i collegamenti con Orwell e gli accenni al sostegno statunitense allo scià di Persia (v. la lettura precedente).
- Ryszard Kapuściński, Shah-in-Shah
- QED. E molte cose dell’Iran di oggi mi sembrano meno lontane e ignote. E cita Elias Canetti. C’è sempre un filo invisibile che lega tutto quello che leggo.
- Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne
- Ha dovuto aspettare qualche mese visto che me lo aveva regalato Giulia per la laurea…
Luglio
- George Psychoundakis, The Cretan Runner (tradotto e commentato da Patrick Leigh Fermor)
- Dopo aver letto The Fortress Crete mi era venuta voglia di approfondire l’argomento, e questo libro è fantastico. Per di più ci ha fatto da guida estemporanea durante il viaggio a Creta.
Giugno
- Ryszard Kapuściński, Ebano
- Ancora lui (e non mi sembra di aver letto In viaggio con Erodoto quasi un anno fa). Penso che leggerò anche altri suoi libri.
- Elias Canetti, Potere e sopravvivenza (raccolta di saggi)
- Me lo ha passato Elisa dopo che ho provato a spiegarle Bourdieu. Alcuni saggi sono di una lucidità tagliente, come Potere e sopravvivenza e quello su Hitler.
Maggio
- Pierre Bourdieu, Ragioni pratiche
- L’ho visto in libreria, ne parla Hodder. Ma se va bene un archeologo conosce Durkheim, e continuiamo a rifarci a modelli vecchi di 50 anni e più per tutto quello che non è strettamente archeologia. Leggere Bourdieu in questo momento non è stato un caso, né sarà senza conseguenze per come affronterò la storia socio-economica in futuro.
- Ian Hodder, Leggere il passato
- A tratti delirante, a tratti interessante, è comunque qualcosa che ogni archeologo dovrebbe leggere ed essere costretto a rielaborare. Di Elisa.
- Peter Brown, Il mondo tardoantico
- Sì, mi sono laureato in archeologia tardoantica senza averlo letto, ma non mi sembra poi così grave. Di Elisa.
- Colin Renfrew, Archeologia e linguaggio
- Lo citava a più riprese Diamond. Preso in prestito all’ISCUM.
- Fred Vargas, Un po’ più in là sulla destra
- Ormai li devo leggere tutti. Di Elisa.
- Roy Lewis, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene
- Dopo anni che Giulia me ne parlava, finalmente l’ho letto. Semplicemente fantastico.
Gennaio
- Iosif Brodskij, Fuga da Bisanzio (trad. di Less than one. Selected essays)
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