Stefano Costa

There's more than potsherds out here

Faccio l’archeologo e vivo a Genova

  • Il mio NUOVO comodino a Siena

    Eccolo. Ah, ho cambiato casa e non solo comodino, ovviamente.

    Questo è quello che vedo dalla finestra:

    La città di Siena vista da lontano.
  • GARR is down

    L'attività di rete sul nodo GARR Firenze nella giornata di ieri.

    Quel buco tra le 11.30 e le 20 significa che per tutto il pomeriggio di ieri siamo rimasti senza accesso a Internet. Roba pesa. 

  • Fanno 35 €

    Il mio badge universitario

    Sì, questa costa 35 €. Quella di prima, che ho perso, era senza foto. Sono circa 12 € per centimetro quadrato di immagine fotografica a bassa risoluzione, che non differisce molto dal prezzo di un appartamento in centro a Siena, in effetti. Un ringraziamento al Magnifico Rettore Prof. Silvano Focardi e a tutto il nuovo staff dirigenziale dell’Ateneo.

  • Babel and hyphenation patterns for italian, loaded

    Da qualche tempo, non saprei quanto, il mio LaTeX faceva lo strano gioco di non caricare lo hyphenation pattern dell’italiano, costringendomi tra l’altro a presentare a destra e a manca un curriculum di livello pari a uno prodotto usando Word.

    Oggi, mentre cercavo di capire il funzionamento di beamer, sono incozzato nella soluzione del problema, qui brevemente esposta.

    https://launchpad.net/distros/ubuntu/+source/tetex-base/+bug/36145 qui è esposto il bug, che sembra sia relativo a Dapper, ma ha una casistica diffusa e nota anche sul forum GUIT (cercate “ithyph” e vedrete il numero di post!). La mia soluzione alla fine è stata abbastanza brutale:

    sudo texconfig hyphen latex

    Ho piazzato nel mezzo del file la riga seguente:

    italian   ithyph.tex  

    E tutto ha iniziato a funzionare a dovere. Ora il mio curriculum è bellissimo, se solo servisse a qualcosa! Non ho ancora avuto modo di provare uno dei pacchetti ad hoc per curriculum vitae, ma se continuo a smanettare con LaTeX di sicuro i 16 esami che mi attendono non diminuiranno in numero…

    A proposito, devo anche ricordare a Cri di attivare il trackback sul suo blog.. 

  • … confidiamo di essere attendibili (?)

    Solo oggi mi sono accorto che sul sito del workshop di Grosseto ci sono le foto scattate durante gli interventi.

    Quella che ritrae il sottoscritto è a dir poco impietosa, ma la slide che mi fa da sfondo è una degna didascalia del losco figuro in primo piano…

    Ma c’è anche di meglio, visto che compaio anche nella panoramica di sala mentre sono perdutamente assorto nell’ascolto di chissà quale straordinario intervento…

  • Giornata mondiale anti-DRM

    Oggi 3 ottobre è stata indetta una giornata mondiale di protesta contro il Digital Restrictions Management in tutte le sue forme, che è sempre più presente sotto il naso di tutti noi, spessi ignari acquirenti di aggeggi tecnologici costosi. Al loro interno, spesso si cela il DRM. Tramite esso, il proprietario non ha assolutamente alcun controllo sul funzionamento dell’apparecchio, che può essere stato programmato per non eseguire determinati comandi (masterizzazione, conversione da un supporto all’altro, registrazione), o addirittura può essere controllato a distanza, nel caso ad esempio dei televisori di nuova generazione.

    Molte informazioni utili e aggiornate in italiano si trovano come sempre su GNUVox. Il nuovo sito creato dalla FSFE, a cui contribuiscono numerose organizzazioni internazionali tra cui l’IFLA, si chiama DRM.info ed è aggiornato con le ultime novità sia sugli sviluppi della tecnologia DRM sia sulle attività per contrastarne la diffusione.

  • Science Commons si rinnova

    Con una rinnovata e accattivante veste grafica, Science Commons si ripresenta sul web. L’iniziativa è nata da una costola di Creative Commons è rivolta alla promozione di archivi aperti in tutte le discipline scientifiche tramite l’utilizzo di licenze libere sul web, nonché alla adozione di licenze analoghe per le pubblicazioni che costitutiscono la letteratura scientifica, in particolare favorendo i giovani ricercatori nella disseminazione e circolazione delle proprie opere.

    Anche di questo parleremo al workshop del prossimo maggio a Genova, e vedremo quanto e come di questo modo di procedere si possa applicare all’archeologia. 

  • QMDAA-2

    Beh, il QMDAA è finito, ovviamente, e io nel frattempo non ho avuto modo di scrivere più su questo blogo.

    Tutto fila dannatamente veloce, le cose da fare sono veramente troppe se uno non si ferma mai a farne una in particolare. La prossima cosa grossa sicuramente è il workshop 2007 sull’archeologia libera, a cui ho iniziato a lavorare con Gianluca, Giancarlo e Roberto. Vedremo. Intanto l’argomento su cui focalizzare la nostra attenzione è già stato scelto e si tratta della condivisione dei dati. Come Science Commons, solo in archeologia. Meno semplice di quanto si possa pensare, in realtà, considerate le resistenze accademiche di cui gode la nostra dannata disciplina (scienza? bah, la questione se lo sia o meno comincia ad annoiarmi… non so voi).

    Nei giorni scorsi ho però potuto giovarmi della lettura stellare della Guida galattica dell’Autostoppista, che consiglio a tutti gli amanti del genere letterariolibro intelligente per persone intelligenti.

  • QMDAA-1

    Da domenica sera sono a Campiglia Marittima per seguire un corso di archeologia quantitativa (dove per fortuna si fa uso massiccio di software libero come GRASS, QGIS, R). Ieri pomeriggio siamo andati al Parco Archeologico di Baratti per una escursione guidata,e qui potete trovare alcune foto… siamo tantissimi!!

    Il corso è molto interessante e l’unico vero problema è che ci sono troppe cose da imparare in poco tempo.