I libri che ho letto nel 2019

Come tradizione, anche questo 2020 il primo articolo che scrivo è dedicato ai libri che ho letto l’anno prima. Questo anche se i libri son pochi e anche se là fuori le cose vanno piuttosto male, perché i libri sono importanti e perché ci sono alcun* affezionat* che immagino in trepidante attesa.

Lo scorso anno avevo chiuso dicendo che avrei letto solo libri di autrici. Così ho fatto, mi è piaciuto moltissimo e ho anche raccolto una lista inesauribile di altri libri per gli anni a venire. È una impresa femminista implicita, anche se solo alcuni titoli hanno davvero questo spirito. Si tratta anche di una ricerca di equilibrio.

Ho anche letto più in inglese che in italiano. Il numero complessivo è davvero minimo, un po’ perché in primavera il mio vecchio lettore di ebook ha iniziato a perdere colpi, un po’ perché a novembre sono diventato di nuovo papà.

Maja Lunde, La storia delle api

Il libro è arrivato a Natale e non avrei potuto chiedere di meglio. Tre storie che si intrecciano da lontano, tre piccoli personaggi eroici che salvano un pezzetto del mondo.

Margaret Atwood, The handmaid’s tale

Quando si legge un classico, la domanda è sempre: ma perché non l’ho letto prima? Ma è sempre il momento giusto, e forse la distopia di Gilead è meno assurda oggi che quando è stata scritta. Ma al di là del valore rivoluzionario di questo libro, c’è un testo molto raffinato di continuo “scoperchiamento” della realtà e perdita di ingenuità. Il finale è da capogiro e mi ha lasciato grande soddisfazione. Ovviamente non ho visto serie TV ma non mi dispiacerebbe leggere il seguito pubblicato da poco.

Claire Cameron, L’ultima dei Neanderthal

Una lettura archeologica, per me che ho conoscenze molto generali della preistoria non molto diversa da quella che potrebbe fare chiunque altro. Una lettura stimolante, che taglia corto su tutti i dettagli e prova a calarci dentro le storie e la testa di questi nostri antichi e “sfortunati” antenati. Secondo me la narrazione funziona, così come funziona lo specchio del presente che mi ha ricordato le vicende della ricerca in corso all’Arma Veirana, qui in Liguria. Giustamente, fortissimamente femminile. Se solo più autori avessero il coraggio di scrivere il Paleolitico….

J.K. Rowling, Harry Potter

L’ultimo titolo in realtà è una scatola. Ho deciso che potevo concedermi una lettura leggera, leggerissima, e mi sono messo a leggere la saga di Harry Potter. Mi sono fermato all’inizio del Principe mezzosangue per problemi tecnici, quindi sono ancora fermo lì. Mi è piaciuto moltissimo. Una storia interminabile, zeppa di cliché, di impostazione a tratti infantile oppure al contrario faticosissima da leggere, però in fin dei conti indubbiamente epica. E quindi degno di essere letto, anche se non fosse eccezionale, se vi stessero antipatici i maghetti o gli inglesi, se vi sta antipatico il film (anche a me ha dato fastidio l’unico che ho visto anni fa, ma mi era piaciuto Animali fantastici e dove trovarli) e mille altri motivi.

Chiaro, Rowling è moraleggiante, ripetitiva allo sfinimento, forse qualche capitolo è scritto appositamente per fare da sceneggiatura e ho dovuto rileggere due volte il finale dell’Ordine della fenice per capire cosa succede. Ho letto tutto in lingua originale perché mi pareva un buon modo di godermi l’opera e così è stato. Non pretendevo di trovare un capolavoro ma vorrei comunque finire gli ultimi libri.

Cosa vorrei leggere nel 2020

Per la prima volta provo a condividere alcuni nomi che vorrei leggere nel 2020 (ho già iniziato una raccolta di saggi e articoli di Michele Ainis). Suggerimenti benvenuti, soprattutto se tengono conto di quello che ho scritto. Alcuni sono nomi che ho appuntato da solo, altri sono suggerimenti che ho ricevuto su Mastodon.

  • Ayòbámi Adébáyò, Stay with me
  • Elena Ferrante
  • Ursula K. Le Guin
  • Fatema Mernissi
  • Octavia Butler, Xenogenesis series
  • Donna Haraway

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